18 Apr Facebook: i “5 don’t do it”
Forse lo sapete già, forse no, ma lo diciamo papale papale: Facebook è uno strumento fondamentale, anzi imprescindibile, per le aziende. Non vi annoieremo con discorsi vacui sull’importanza dei social e sulle relazioni nell’era digitale, ci basta citare un semplice dato: circa 30 milioni di italiani sono attivi su Facebook. Considerando che l’Italia conta circa 60 milioni di persone, uno su due è sul social di Zuckerberg: se non c’è la moglie, c’è il marito, se non c’è il fratello, c’è la sorella. Questo vuol dire che se volete informare qualcuno della vostra presenza o raggiungerlo con il vostro messaggio aziendale, ci riuscirete sicuramente. A meno che non utilizziate il mezzo nel modo sbagliato!
Alla domanda “ci sei o ci fai?” rispondiamo “entrambe le cose!”. Ci spieghiamo: se è importante esserci, è ancora più importante farlo bene. Comunicare nel modo sbagliato o dare un’immagine fuorviante della vostra azienda in una piattaforma dove – come abbiamo visto – vi possono vedere tutti, è alquanto sconsigliato per i vostri affari. Per questo, come primo vademecum, abbiamo deciso di partire dal “cosa non fare” su Facebook. I “5 don’t do it” sono le prime cose che dovrete tenere presente nella gestione di una pagina aziendale. Volete aprirne una? Ne avete già una ma avete paura di sbagliare? Avete già sbagliato e non sapete come e perché, o peggio non sapete di aver sbagliato? Come direbbe un cantante, niente paura. Con la nostra semplice guida avrete ben chiare le 5 cose da non fare assolutamente su Facebook, ovvero l’ABC per costruire una strada di successo alla vostra azienda nel complesso, immenso e caleidoscopico universo dei social network.
1. Fare un profilo personale all’azienda
Sembra una cosa ovvia, eppure – lo diciamo per esperienza – non lo è. Una cosa è il profilo privato, dove un utente può scrivere come si è svegliato la mattina o condividere le foto delle sue vacanze, un’altra è la pagina aziendale: è solo ed esclusivamente quest’ultima che dovete considerare per la vostra azienda, sia essa un negozio, un ristorante, un marchio di scarpe o un servizio di autospurgo. I motivi sono tantissimi, ma citiamo i più importanti: mostrare indirizzo e contatti ai visitatori della pagina, avere dati e statistiche, non avere il limite dei 5000 “amici”, ma più di ogni altra cosa poter creare campagne pubblicitarie, vero punto di forza di Facebook (come vedremo più avanti).
2. Invitare gli amici a mettere “mi piace”
Nella vita reale le amicizie sono importanti, questo è sicuro. Nella vita digitale la questione è un pò diversa. La domanda è: sono i tuoi amici i potenziali clienti della tua azienda? Se un tuo amico apre un negozio, sei contento per lui (e probabilmente un “mi piace” alla pagina glielo concedi) ma non è detto che tu sia realmente interessato ai prodotti che vende. Quindi, tampinare tutti gli amici per avere l’agognato “like” è un’operazione tanto fastidiosa per chi riceve l’invito quanto inutile per il successo della pagina. Il vero obiettivo è creare una Fan Base profilata sul target potenziale della tua azienda.
3. Sbagliare comunicazione (cosa dite e come lo dite)
La prima cosa da fare nella gestione di una pagina è definire una strategia editoriale. Volete parlare delle vostre idee politiche o della vostra squadra del cuore? Non fatelo su una pagina aziendale. Volete comunicare sconti e promozioni? Fatelo, ma non fate solo quello. Volete dire quanto è bella e buona la vostra azienda? Fatelo nel modo giusto (la spocchia non piace a nessuno). La parola chiave è coinvolgimento. Una strategia editoriale ben fatta permette di studiare e pianificare la comunicazione adatta per coinvolgere il vostro pubblico e raggiungere il vostro obiettivo (aumentare la brand awareness, far conoscere un determinato prodotto, ecc.).
4. Fare troppi post o farne troppo pochi
Di uno che parla troppo ti stufi, di uno che non parla mai non te ne accorgi. A parole potremmo riassumerla così. Postare tutti i giorni? Postare una volta al mese? Uno, due o tre post alla settimana? Anche qui dipende tutto dal target e dall’obiettivo della comunicazione. Per un ristorante può esser giusto pubblicare quotidianamente il menù del giorno. Ma se un costruttore di piastrelle scrive tutti i giorni che costruisce piastrelle, è ridondante: anche chi è interessato dopo qualche tempo potrebbe spostarsi su altri lidi (vedi: concorrenti più simpatici). L’importante è non allontanare i fan e tenere sempre aggiornata la pagina: avere l’ultimo post pubblicato nel 2015 non è cosa buona e giusta…
5. Non fare pubblicità a pagamento
Siamo piuttosto sicuri che Zuckerberg faccia beneficienza nella sua vita privata, ma di sicuro non la fa alla vostra pagina aziendale. Gestire una pagina “alla genovese”, ovvero non spendendo neanche un centesimo di euro per promuoverla, equivale a non averla. Gli strumenti che Facebook mette a disposizione per pubblicizzare la propria azienda sono il vero Santo Graal del social marketing. Si noti: non il semplice e poco efficace post “messo in evidenza”, ma la creazione di una vera campagna sponsorizzata. Attraverso quest’ultima potrete decidere l’obiettivo in base al risultato che desiderate ottenere (interazione, clic sul sito, risposte all’evento, conversione, ecc.), targettizzare in modo preciso e creare segmenti di pubblico, decidere il posizionamento, fare dei test e misurare le prestazioni, e tanto altro ancora. Da un punto di vista banalmente economico, lo scopo è spendere meno soldi possibili per raggiungere più utenti possibili all’interno di un pubblico accuratamente profilato. Se mi perdonate la violenza della similitudine, con la pubblicità in televisione spari nel mucchio, con quella su Facebook colpisci subito il bersaglio.