AI e UX Design: e se l’Intelligenza Artificiale non fosse una minaccia ma un’opportunità?

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La trasformazione tecnologica che caratterizza il nostro tempo è senza dubbio l’Intelligenza Artificiale. Sta rivoluzionando numerose professioni, in particolare nei settori della comunicazione e del marketing. Tuttavia, non tutti riescono a stare al passo e permane la convinzione diffusa che l’AI porterà via il lavoro. Questo tipo di visione genera timori e resistenze, ma in realtà gli strumenti basati su AI rappresentano un’opportunità: stanno rendendo più accessibile la conoscenza. L’Intelligenza Artificiale, infatti, apre nuove possibilità, anche per chi non possiede competenze tecniche avanzate, pur restando sempre un mezzo e non un fine. La vera differenza la fa chi sa utilizzarla in modo consapevole. 

Il nuovo ruolo del designer nell’era dell’Intelligenza Artificiale

L’AI sta modificando concretamente le dinamiche lavorative in molteplici ambiti: si tratta di un cambiamento epocale che non possiamo ignorare. Questo vale anche per i designer, di ogni tipo. La tecnologia sta ridefinendo il ruolo dei team creativi all’interno delle aziende. In passato, i designer passavano gran parte del loro tempo a imparare l’uso degli strumenti, diventando in pratica esecutori tecnici. Ma il vero lavoro del designer va oltre: significa osservare, analizzare, prendere decisioni consapevoli, sperimentare soluzioni e connettere concetti per dare forma a qualcosa di utile. È qui che il designer assume il ruolo di visual thinker, capace di intuire connessioni e scenari prima invisibili. Questo approccio è sempre stato il valore aggiunto del design, e con l’AI lo diventa ancora di più. 

Come l’AI integra e migliora il processo di UX Design

Ma cosa significa, concretamente, integrare l’Intelligenza Artificiale nel processo di UX design? Il workflow tradizionale di un designer include varie fasi: ascolto del cliente o utente per individuare esigenze e problemi, analisi dei dati, creazione di wireframe e layout, definizione dei testi e dell’aspetto visivo, realizzazione del prototipo e, infine, sviluppo tecnico. Ogni fase richiede tempo, spesso anche diversi giorni. L’AI interviene proprio qui, snellendo e velocizzando questi passaggi: per esempio, un’analisi dati che prima richiedeva ore può essere completata in tempi molto più brevi. Questo non rappresenta una perdita, ma un guadagno: ci libera da compiti ripetitivi e ci permette di concentrarci sulle strategie e sulla capacità di anticipare, interpretare e tradurre visioni complesse in soluzioni concrete, che magari altri non riescono a vedere. 

Il caso di Seppia: AI come alleato, non sostituto

Anche in Seppia, abbiamo scelto di integrare l’Intelligenza Artificiale come parte attiva dei processi creativi e progettuali. Non la consideriamo un sostituto delle competenze umane, ma un amplificatore del nostro potenziale. L’AI ci affianca nei momenti in cui serve un’accelerazione, uno sguardo alternativo o un supporto operativo rapido.

Grazie a questi strumenti, possiamo ottimizzare tempi e risorse, mantenendo sempre al centro la visione strategica e il pensiero critico del team. La tecnologia diventa così un alleato prezioso che ci permette di spingere l’asticella dell’innovazione più in alto, senza rinunciare all’unicità dell’apporto umano.

Alice Mariani – Digital Designer

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