Non basta avere un sito per vendere. Serve una strategia. E chi ci è già passato, lo sa.
Negli ultimi anni, il commercio elettronico ha smesso di essere un’opzione “per grandi brand” ed è diventato una necessità anche per le realtà locali, artigianali, a conduzione familiare. La pandemia ha accelerato questo processo, ma oggi è il comportamento dei consumatori a confermare il trend: sempre più persone cercano online, confrontano online, comprano online.
Hai un negozio di quartiere? Un laboratorio artigianale? Un’attività nata sui social che vorresti far crescere? Un eCommerce può essere il ponte tra la tua realtà fisica e il mondo digitale. Pensalo come un nuovo punto vendita, aperto 24 ore su 24, raggiungibile da chiunque abbia uno smartphone in tasca.
Se sei una micro o piccola impresa, avere un eCommerce può significare:
- Aprire nuovi mercati oltre il tuo quartiere o territorio: immagina di vendere la tua marmellata fatta in casa a clienti in tutta Italia.
- Vendere anche quando il negozio fisico è chiuso: chi acquista online spesso lo fa la sera o nel weekend.
- Ridurre la dipendenza dai marketplace (Amazon, Etsy, ecc.): avere un tuo canale diretto significa più margine e più controllo.
- Dare nuova visibilità al tuo brand, anche con budget contenuti: il sito può diventare il centro della tua presenza digitale.
Ma attenzione: aprire un eCommerce non significa automaticamente vendere online. E questo è il primo punto chiave.
Sito Ecommerce: puoi farlo da solo — ma ti manca la parte più importante
Oggi chiunque può aprire un sito eCommerce con strumenti semplici e intuitivi. Piattaforme come Shopify, Wix o WooCommerce ti permettono di creare uno shop online in poche ore. E ci sono centinaia di tutorial che ti spiegano come fare.
Ed è proprio qui che sta l’inganno: sembra tutto così semplice, e in effetti lo è — fino a un certo punto. Poi iniziano i problemi veri.
Hai mai provato a caricare un prodotto e non sapere che immagini usare? Oppure scrivere una descrizione e sentirla “spenta”? O ancora, ti sei chiesto perché nessuno arriva sul sito nonostante tutto il tempo speso a crearlo?
La tecnologia non è il vero ostacolo. Quello che spesso manca è tutto il resto:
- Come scegliere il prodotto giusto da vendere online: non sempre ciò che vendi nel tuo negozio fisico ha la stessa resa online.
- Come definire il prezzo in modo sostenibile: attenzione a costi di spedizione, commissioni e concorrenza.
- Come scrivere schede prodotto che vendono davvero: un testo efficace può convincere o allontanare l’acquirente.
- Come organizzare la logistica, i resi, l’assistenza clienti: spedire un pacco non è difficile, ma farlo bene e velocemente richiede metodo.
- Como acquisire traffico e generare fiducia: il sito può anche essere bello, ma senza visitatori resta vuoto.
Questa parte si chiama strategia. Ed è qui che un consulente o un’agenzia specializzata fanno la vera differenza.
Fare un sito eCommerce è come costruire un negozio in una strada deserta. Bello, ma vuoto. Serve qualcuno che ti aiuti a portare le persone giuste davanti alla vetrina.
Il vero motivo per cui un eCommerce non vende da solo
Uno degli errori più comuni è pensare che basti mettere online un sito per iniziare a vendere. In realtà, il lancio di un eCommerce è solo l’inizio del percorso.
Immagina di aprire una nuova pizzeria in città. Hai il locale, il forno, le pizze sono buone. Ma nessuno sa che esisti. Nessuno passa di lì. Nessuno ti trova su Google. Ecco: è lo stesso con un sito web.
Il sito non è la fine del lavoro: è il punto di partenza.
Se non lo promuovi, nessuno lo visiterà. E se nessuno lo visita, nessuno comprerà.
Non esistono scorciatoie: la concorrenza online è altissima. Anche se vendi prodotti unici, artigianali o di nicchia, devi comunque affrontare il problema fondamentale: come faccio a far arrivare persone interessate sul mio sito?
Strategie eCommerce (reali) per portare traffico al tuo eshop
Qui entrano in gioco la pianificazione e il budget. E per budget non intendiamo cifre astronomiche: anche piccoli investimenti, se ben orientati, possono dare risultati concreti.
Per vendere online ti servono ingressi qualificati, ovvero persone che cercano attivamente ciò che offri. Ecco alcune strategie accessibili anche alle microimprese:
Google Ads
Spesso sottovalutate dalle microimprese, le campagne su Google Ads possono essere estremamente efficaci se ben impostate. A differenza dei social, qui intercetti persone che stanno già cercando qualcosa di specifico.
Per esempio: se vendi articoli per animali domestici, potresti attivare campagne su keyword come “pettorina cane taglia piccola” o “cibo naturale per gatti”. Con budget piccoli ma ben mirati, puoi ottenere clic molto qualificati. Ma attenzione: senza una consulenza o una buona preparazione, è facile sprecare budget su parole chiave troppo generiche o mal gestite.
Google Ads è uno strumento potente, ma richiede competenza.
SEO
Ottimizzare il sito per parole chiave specifiche, long-tail e geolocalizzate ti permette di farti trovare da chi cerca prodotti come i tuoi. Una scheda prodotto ben scritta può fare più di mille post social.
Ad esempio: vendi saponi artigianali a base di lavanda? Lavora su keyword come “sapone lavanda naturale fatto a mano” o “sapone bio artigianale Italia”.
Social media ADV
Un piano editoriale coerente su Instagram o Facebook può creare fiducia e costruire relazioni. Ma per scalare, serve affiancare campagne a pagamento ben strutturate. Anche con pochi euro al giorno.
Un esempio: 3 euro al giorno su una campagna ben targetizzata su Facebook possono portare decine di nuovi visitatori ogni giorno sul tuo shop.
Email marketing
Creare una newsletter (magari con uno sconto di benvenuto) ti permette di costruire un pubblico fedele, riattivare clienti e lanciare promozioni mirate.
Immagina di avere una lista di 200 contatti: con un’email ben scritta puoi vendere 10 prodotti in un giorno senza spendere nulla in advertising.
Collaborazioni locali o tematiche
Partnership con altre piccole realtà, blog di nicchia o micro influencer possono generare traffico di valore, soprattutto all’inizio.
Hai un brand di gioielli fatti a mano? Collabora con un’artigiana che crea packaging sostenibili o con una piccola influencer del tuo territorio.
L’eCommerce non è un progetto: è un processo
Un errore comune è pensare all’eCommerce come a un progetto “una tantum”. Lo faccio, lo metto online e ho finito. Ma non funziona così, soprattutto oggi.
Un eCommerce è più simile a un orto che a una vetrina statica: va coltivato, curato, aggiornato. Va seguito. Le stagioni cambiano, le persone si comportano in modo diverso, e ciò che funzionava sei mesi fa può non funzionare più.
Vendere online è un processo continuo che richiede ascolto, flessibilità e capacità di adattamento. Ecco alcune attività da mettere in conto:
- Testare nuove campagne: quello che funziona oggi potrebbe non funzionare tra 6 mesi. È importante sperimentare e analizzare.
- Capire cosa converte meglio: il layout di una scheda prodotto, le foto, le recensioni possono fare la differenza.
- Analizzare i dati: quali prodotti attirano più visite? Dove abbandonano gli utenti? Cosa cercano nel motore interno del sito?
- Migliorare le schede prodotto: descrizioni più chiare, foto migliori, risposte alle domande frequenti, elementi di rassicurazione.
- Gestire le richieste clienti: il servizio post-vendita è parte integrante dell’esperienza, ed è spesso il motivo per cui un cliente torna o parla bene di te.
Chi apre uno shop online deve prepararsi a lavorarci nel tempo, con metodo e pazienza. Se non hai tempo o competenze interne, affidarti a un partner può fare la differenza.
Un buon eCommerce cresce, migliora e si evolve. E può diventare un canale di vendita stabile, indipendente e redditizio. Ma solo se lo tratti come un progetto vivo, e non come un sito da “mettere su” e dimenticare.
Alessandro Foffi – Project Manager & eCommerce Specialist